In questi giorni si sta ipotizzando di utilizzare i posti di lavoro per la vaccinazione dei lavoratori.
Il punto di vista è sempre e solo uno, la necessità di arrivare a vaccinare il numero più elevato di persone in poco tempo.
Questa impostazione si scontra con alcuni aspetti ma in questo articolo ne analizzeremo solo uno, la Privacy.
Ad oggi il datore di lavoro non è autorizzato a sapere se un dipendente è stato vaccinato e quindi questa soluzione comporterebbe problemi evidenti di Privacy intesa non solo come “riservatezza dei dati” (in questo caso dati particolari) ma anche della dignità e della libertà del dipendente.
Si può “sentire” veramente libero nella scelta il dipendente che deve esprimere una scelta di fronte al datore di lavoro?
L’assenza dei Sindacati da questa discussione è imbarazzante, forse i sindacalisti sono talmente in smart working che non sanno cosa sta succedendo da qualche mese in questo Paese.
A fare un pò di chiarezza e a tutelare i lavoratori, con la massima imparzialità e basandosi sulle normative vigenti, è arrivato il Garante per la protezione dei dati ad esprimere alcune precise indicazioni nelle faq che potete leggere qui.