Dal 2 giugno 2015 informativa obbligatoria anche per i cookies
ho letto parecchio in materia per due ottimi motivi
- mi occupo di Web e Marketing
- mi occupo di Privacy
Se non conoscessi l’argomento credo che avrei capito che i cookies sono piccoli programmi che vengono installati dal sito sul mio computer per “spiarmi” e conoscere le mie abitudini.
Non avrei capito che :
- i cookies installati da un sito non sono visibili da un altro sito (anche se questa affermazione per quanto giusta richiederebbe alcune precisazioni);
- la finalità dei cookies non è spiarmi ma permettere al sito di propormi quelle informazioni (in genere commerciali) che possono essere per me interessanti.
Se guardo un prodotto, quello stesso prodotto potrebbe essermi riproposto.
Con internet il bombardamento pubblicitario è aumentato a dismisura e queste tecniche tendono a non “disturbarci” con proposte commerciali inutili.
Vi immaginate un ragazzo di 15 anni al quale vengono proposti
- pannolini
- assorbenti intimi
- pensione integrativa
- assicurazione auto
- …
quando arriva la pubblicità giusta (es. corso di inglese) avrà già trovato il modo di far sparire tutta la pubblicità dalla sua navigazione e quindi potrebbe perdere un’occasione.
Il tracking fatto con cookies e indirizzi IP oppure analizzando i dati di un utente registrato fa parte di una corretta e sana pratica di marketing e pubblicità.
A tutti è capitato almeno una volta di guardare un prodotto e ritrovarlo in qualche banner magari a distanza di tempo e andare a rivederlo senza sentirsi minimamente disturbato … e forse qualcuno (a me è capitato) è stato contento di quella pubblicità.
Se analizziamo invece il punto di vista della Privacy, se non ho alcun modo di associare i dati di navigazione ad una persona, questi dati sono anonimi e non possono rientrare nella normativa sulla privacy.
D.Lgs 196/2003 – Art. 4 – b) “dato personale”, qualunque informazione relativa a persona fisica, identificata o identificabile, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale.
Una società potrebbe decidere di raccogliere i dati di visualizzazione dei suoi prodotti ponendo attenzione ai visitatori unici.
In questo caso non gli interessa sapere quante volte viene visto un prodotto ma quante persone lo hanno visto.
Prodotto ABC visto 100 volte Prodotto CBA visto 50 volte
può essere anche Prodotto ABC visto 100 volte da 1 persona mentre il prodotto CBA è stato visto 50 volte da 22 persone.
Il punto non è se sia meglio il prodotto ABC o CBA, è indispensabile conoscere i dati precisi per poter raccogliere i segnali che arrivano dal Mercato e adeguarsi per andare incontro alle esigenze dei consumatori.
Chi utilizza il tracking non spia bensì ascolta, rapportando tutto alla vita quotidiana potremmo dire che chi utilizza il tracking è paragonabile al venditore di auto che ti chiede quanti chilometri fai all’anno, quanti siete in famiglia, il tipo di percorso che fai, le tue esigenze e quindi ti consiglia.
Chi non usa il tracking (non ti ascolta) è paragonabile al venditore che ha già deciso che auto venderti per convinzioni e convenienze sue e non per esigenze tue.
Allora se analizziamo la situazione da questo punto di vista (quello corretto), sarai d’accordo con me nel ritenere il tracking (uso di cookies e indirizzi IP) uno strumento utile per rendere la nostra vita su internet più piacevole e certamente “tagliata” su di noi.
Roberto Bertoli – Consulenza Privacy & Web Marketing