Diritto all’Oblio – prime decisioni del Garante dopo i no di Google

Privacy e diritto all'oblioA maggio la Corte Europea ha stabilito il diritto all’oblio per quanto riguarda i dati personali presenti sulla rete internet. E’ stato stabilito un diritto ma non una procedura o termini precisi che possano garantirne l’applicabilità.

Devo ricordare che il diritto all’oblio viene ricondotto a Google in maniera semplicistica. Google non fa altro che indicizzare pagine, non le scrive !

Questa possibilità ha comunque dato l’opportunità a molti di richiedere la cancellazione dei link alle pagine indicizzate dal motore di ricerca più utilizzato nel mondo (ma non l’unico!).

In questi giorni arriva la notizia che nove casi respinti da Google sono arrivati all’ufficio del Garante della Privacy.

Il Garante si è trovato d’accordo con Google in sette casi mentre ha dato parere favorevole alla cancellazione per i restanti due. Nel primo caso i dati personali presenti erano eccedenti e, in alcuni casi, riferiti a terze persone. Nel secondo caso il contesto nel quale era pubblicata la notizia poteva danneggiare la reputazione della persona coinvolta.

Il diritto all’oblio si scontra, inevitabilmente, con il diritto di cronaca.

Il buon senso, laddove non utilizzato da chi ha pubblicato su internet l’articolo, sarà utilizzato da Google e/o dal Garante per ripristinare un diritto sacro, principio fondatore della normativa sulla Privacy, il diritto alla dignità per ognuno di noi.

Oblio e memoria del web, un conflitto fra diritti – intervista ad Antonello Soro 17.12.2014

 

Roberto Bertoli – Consulenza Privacy

dirittoGarantegoogleoblioprivacy